Lunedì 2 aprile Sono un impasto di mansuetudine e di ira, di superbia e di modestia, di bontà e di durezza. Sono un intruglio di fervore e di frigidezza, di dissipazione e di raccoglimento, di slanci impetuosi e di apatica immobilità. Sono un polpettone di carne e di spirito, di passioni indomite e di mistiche…
Categoria: 1958-1976 | Al centro delle Attività Diocesane
55 * SCRITTI di don Tonino | dal 1958 al 1976 | * 23 – 41 anni |
Diario del 1962 | I Signori di IV ginnasiale hanno capitolato; son venuti in camera mia
Sabato 31 marzo I Signori di IV ginnasiale hanno capitolato; son venuti in camera mia: ho spiegato loro con estrema cordialità i motivi del mio “muso lungo” e dopo abbiamo concluso con una bicchierata. Per suggellare la rinata amicizia siamo andati al campo, dove, come avevo promesso, ho fatto faville. Sul più bello, dopo che…
Diario del 1962 | E’ venuta la mamma: mi ha portato tanta roba buona che ho molto gradito.
Giovedì 29 marzo È venuta la mamma: mi ha portato tanta roba buona che ho molto gradito. Era preoccupata per la mia salute: interpretando in chiave peggiorativa alcune espressioni che avevo usato nella lettera a Trifone, pensava che stessi a letto. I ragazzi avevano chiesto al Rettore di andare al campo, ma io mi sono…
Diario del 1962 | Oggi è venuto mio fratello con altri: ho poco gradito la visita che mi ha fatto.
Domenica 25 marzo Oggi è venuto mio fratello con altri: ho poco gradito la visita che mi ha fatto. Tra l’altro sembrava che volesse far bella figura con battute a mio carico. Durante i vespri stasera mi sono interiormente arrabbiato: mi hanno fatto attendere sull’altare per tutta la durata del Magnificat e l’incenso non è…
Diario del 1962 | Stasera sono profondamente stanco. Mi sento avvilito, dimenticato, trascurato, disprezzato
Sabato 24 marzo Stasera sono profondamente stanco. Mi sento avvilito, dimenticato, trascurato, disprezzato e soprattutto mal ripagato da tutti con una irriconoscenza che mi mette paura. Mi sento stanco e solo, tremendamente. Consumo tra i ragazzi la mia giovane vita, la spendo per loro, son felice quando posso ingranare con loro, non ho altro scopo…
Diario del 1962 | Ho chiuso egregiamente il mese di febbraio con una passeggiata in bicicletta ad Alessano
Mercoledì 28 febbraio Ho chiuso egregiamente il mese di febbraio con una passeggiata in bicicletta ad Alessano: la prima dell’anno. Quando sono arrivato a casa (mi aspettavano), mi son dovuto cambiare perché ero tutto sudato, ma poi il pranzo mi ha rimesso su. Me ne son tornato alle due e mezzo, dopo essere passato dalla…
Diario del 1962 | La prima parte della mattinata l’ho trascorsa in parlatorio; poi, nel secondo studio, ho composto un pensierino
Domenica 25 febbraio La prima parte della mattinata l’ho trascorsa in parlatorio; poi, nel secondo studio, ho composto un pensierino da mettere sulle immagini ricordo della sorella di Scarascia. Nel pomeriggio, durante la passeggiata, abbiamo discusso sulla necessità di costruire già il palco per carnevale: quest’anno lo faremo in aula Magna. La discussione nella Sezione…
Diario del 1962 | Ho commentato in IV ‘Sopra una conchiglia fossile’ di Zanella
Sabato 17 febbraio Ho commentato in IV Sopra una conchiglia fossile di Zanella. Stasera, durante la ricreazione delle cinque, mentre concertavamo al piano i pezzi dell’operetta, è entrato mio fratello Trifone il quale mi ha detto che la mamma sta poco bene e si trova a letto. Gli ho raccomandato caldamente di chiamare il medico…
Diario del 1962 | In marcia verso la marina di S. Giovanni
Venerdì 16 febbraio Chi ci ha visti in marcia verso la marina di S. Giovanni con un vento che ti tagliava il viso e ti entrava nelle ossa, avrà pensato a degli spostati in vena di stravaganze, invece noi abbiamo fatto una delle passeggiate più belle, e per giunta a tempo di record: due ore…
Diario del 1962 | Abbiamo fatto una passeggiata lunghissima
Giovedì 15 febbraio Alle sette e mezzo son partito con Don Ruggero ad Alessano, dove ho unito in matrimonio Ciccio di zia Agata con una paesana. In chiesa non ho mancato di fare una toccatina all’organo. Dopo la cerimonia, ho pranzato in casa e poi verso le 12 e mezzo sono finito di nuovo in…
Diario del 1962 | Mi sono fortemente arrabbiato in quarta.
Sabato 3 febbraio Mi sono fortemente arrabbiato in quarta. Non hanno portato il sonetto a memoria che avevo assegnato. Dopo tanti giorni di vacanza e di tolleranza, se ne son venuti a mani vuote. Ma me la pagheranno. Il morbillo va prendendo piede seriamente in Seminario; dopo don Leopoldo, adesso anche De Marco si è…
Diario del 1962 | Subito dopo la funzione della Candelora, ho preso la bicicletta
Venerdì 2 febbraio Subito dopo la funzione della Candelora, ho preso la bicicletta e, nonostante il nevischio, sono sceso all’Oratorio per chiamare Uccio col quale sono subito partito a Lecce. Ho sbrigato parecchie cosette: ho comprato il regalo per Don Tito, giochi per i ragazzi, libri vari di scuola, sono stato all’Einaudi per definire la…
Diario del 1962 | Don Pippi Lecci ha avuto la bontà di condurmi con sé in macchina a Leuca
Martedì 30 gennaio Don Pippi Lecci ha avuto la bontà di condurmi con sé in macchina a Leuca dove si è tenuto il ritiro mensile del clero, predicato molto bene dal cappuccino P. Luigi Pietrasanta, direttore Nazionale del Terz’ordine Francescano. Il ritiro si è svolto con la solita serenità che caratterizza questi incontri. Alle quattro…
Diario del 1962 | Ieri sera avevo avvertito i ragazzi che stamattina avrei celebrato la Messa per mio padre
Lunedì 29 gennaio Ieri sera avevo avvertito i ragazzi che stamattina avrei celebrato la Messa per mio padre e li pregavo di ricordarsi di lui nelle loro preghiere. Oggi poi, quando sono uscito per la Messa, hanno attaccato a cantare e ne è venuta così una bella bella Messa in canto che mi ha fatto…
Diario del 1962 | Ho finito proprio ora di correggere i compiti dei ragazzi di prima.
Domenica 28 gennaio Ho finito proprio ora di correggere i compiti dei ragazzi di prima. La solita lagna domenicale: non c’è una giornata più opaca della domenica. Passeggio in via Largo Gigli, poi al ritorno, fretta per raggiungere l’associazione Uomini di Azione Cattolica. Ce n’erano pochissimi, ma ho tenuto lo stesso la lezione sulla SS….
Diario del 1962 | Due ore di italiano bellissime
Sabato 27 gennaio Due ore di italiano bellissime: nella prima ho ancora una volta commentato e ascoltato La morte di Ermengarda; nella seconda ho parlato di Foscolo e ho commentato Alla sera. A refettorio mi sono un po’ urtato con un Superiore: ma è stato un urto solo interiore; per non trascendere me ne sono…
Diario del 1962 | Stasera mi era venuta sul serio la preoccupazione del come pagare i debiti della pensione alla Previdenza sociale.
Venerdì 26 gennaio Stasera mi era venuta sul serio la preoccupazione del come pagare i debiti della pensione alla Previdenza sociale. Si trattava di oltre 110.000 lire e a Don Ruggero urgeva una risposta. Finalmente la mia questione portata al Vescovo si è risolta con questa decisione: io pagherò un terzo, gli altri due terzi…
Diario del 1962 | Stamattina ho scritto a macchina in continuazione
Giovedì 25 gennaio Stamattina ho scritto a macchina in continuazione: abbiamo spedito delle lettere ai nostri consiglieri provinciali per chiedere un aiuto per le nostre attrezzature ricreative. Un’altra lettera al ministro Bosco, per la scaffalatura della biblioteca. A pomeriggio siamo andati al campo: è venuto anche Don Tito che ha arbitrato. Stasera, poi, dopo la…
Diario del 1962 | Stamattina il padre orientale ha dettato il ritiro ai ragazzi
Domenica 21 gennaio Stamattina il padre orientale ha dettato il ritiro ai ragazzi: io ho ascoltato la prima meditazione. Tutt’oggi mi ha rattristato in sordina il dolore di Scarascia. Prima di mezzogiorno e poi anche verso le 15 e 30 sono stato in colloquio col Padre, che mi ha spiegato minutamente la liturgia di S….
Diario del 1962 | Nella mattinata siamo stati in attesa di notizie da Tricase.
Sabato 20 gennaio Nella mattinata siamo stati in attesa di notizie da Tricase. Poi verso le 11 è giunto il telegramma: la sorella di Scarascia era morta nella notte. Ho provato con dispiacere immenso. In classe (avevo due ore in quarta, di italiano), mentre i ragazzi mi recitavano la “morte di Ermengarda”, pensavo sempre a…