“Vi auguro, pertanto, che nelle vostre mani i dispositivi di legge si umanizzino, le rigide norme istituzionali si scaldino di passione, e i gelidi rigori del sabato si sciolgano sotto il fiato di un volto che soffre“ Carissimi, […] Per lasciarvi interpellare dalla Parola di Dio e per articolare un telaio di riflessioni valide…
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LETTERA AL RE SOUL, ossessionato dal demone del potere
Carissimo Saul, «il potere logora chi non ce l’ha», l’ha detto un protagonista della politica nostrana. E verrebbe da credergli, vista l’inossidabile tenuta con cui ha resistito a tante intemperie di palazzo. Più che a lui, però, io credo a te, o umanissimo simbolo di tutti coloro che soccombono, logorati da un compito che li…
Forse il sole e il vento fanno così con quelli che riconoscono santi (Elvira Zaccagnino)
L’alba di don Tonino Bello è il 18 marzo del 1935 ad Alessano, nel Salento. Il tramonto è il 20 aprile del 1993 a Molfetta, intorno alle tre del pomeriggio. Solo 58 anni. Troppo pochi a contarli. Densi a raccontarli. È il primo di tre fratelli. Resterà presto orfano di padre (a 7 anni) e primogenito, con mamma…
Tonino Bello. Il buon samaritano (Claudio Ragaini)
Si torna con emozione e quasi in punta di piedi sul molo di Molfetta, cinque anni dopo, come a cercare le tracce di un passato cancellato dalla vita che continua. Sul grande spiazzo davanti al porto, tra le automobili in sosta, il traffico dei pescherecci in arrivo e la presenza immobile del vecchio duomo di…
Non passa lo straniero
Carissima Rut, avrei voluto scriverti in ben altra circostanza. Per approfondire ad esempio le ragioni di quell’universalismo della salvezza che hanno indotto Dio a includere anche te, unica straniera nell’albero della genealogia ebraica di Gesù. Non ti nascondo infatti che quando nella messa viene proclamata la lista degli antenati di Cristo tramandataci da Matteo, mi…
Al pozzo di Sichar. Appunti sulle alterità
Il mio compito è quello di indicare come il Signore ha gestito il rapporto con l’altro, con il diverso, con coloro cioè che non erano riducibili alla sua norma. Questo rapporto l’ha sfuggito o l’ha cercato? L’ha dribblato o l’ha provocato? L’ha temuto o l’ha desiderato? E quando è avvenuto il confronto con l’altro, Gesù…
Con mani bucate e piedi forati (1989)
Era cominciata la Quaresima, ed io scrissi ai fedeli della mia diocesi una lettera intitolata: «Dalla testa ai piedi», perché la Quaresima è incastonata proprio tra due riti che partono dalla testa (imposizione delle Ceneri), e finiscono con la lavanda del giovedì santo. Il cammino della Quaresima è incastonato proprio tra questi due termini: dalla…
I piedi del Risorto
Carissimi, io non so se nell’ultima cena, dopo che Gesù ebbe ripreso le vesti, qualcuno dei dodici si sia alzato da tavola, e, con brocca, catino e asciugatoio, si sia diretto a lavare i piedi del Maestro. Probabilmente, no. C’è da supporre, comunque, che dopo la sua morte, ripensando a quella sera, i discepoli non…
Gli uni i piedi degli altri
Carissimi, ve lo confesso: è stata una scoperta pure per me. Non avevo mai dato troppo peso, infatti, a quella espressione pronunciata da Gesù dopo che ebbe finito di lavare i piedi ai discepoli: «anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri». Gli uni gli altri. A vicenda, cioè. Scambievolmente. Questo vuol dire…
I piedi di Bartolomeo
Carissimi, l’altro giorno ho ricevuto questa lettera. «Caro Vescovo, io non sono né marocchino, né tossicodipendente, né sfrattato. Temo, perciò, di non aver udienza presso di te. Perché ho l’impressione che oggi, se non si appartiene a quel campionario di umanità che ha a che fare con la violenza, con la prostituzione, con la miseria…
I piedi di Giovanni
Carissimi, è proprio un arrampicarsi sugli specchi voler trovare nei singoli beneficiari della lavanda dei piedi operata da Gesù, la sera del giovedì santo, altrettanti simboli delle diverse condizioni umane sulle quali egli, per impegnarci in un servizio preferenziale di amore, ha inteso richiamare la nostra attenzione? Ed è proprio fuori posto vedere in Giovanni l’emblema…
I piedi di Giuda
Carissimi, è più facile parlare delle labbra di Giuda che dei suoi piedi. Tutto a causa di quel bacio, naturalmente. Dagli affreschi di Giotto alle tele di Salvatore Fiume, infatti, gli artisti, allungandole come due ventose, hanno adoperato quelle labbra come simbolo del tradimento. Un tradimento che suscita reazioni emotive. Che allude. Una vigliaccata, insomma,…
I piedi di Pietro
Carissimi, tra le cose forti che oggi stanno emergendo nella coscienza cristiana, c’è il convincimento che i piedi dei poveri sono il traguardo di ogni serio cammino spirituale. Abbiamo capito un po’ tutti, cioè, che quando Gesù si curvò sulle prosaiche estremità dei suoi discepoli, più che offrirci il buon esempio dell’umiltà, volle soprattutto farci…
Dalla testa ai piedi
Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni…
Nonviolenza: dissipare l’ombra di Caino
Introduzione Una riflessione sistematica sulla nonviolenza potrebbe risultare sulle mie labbra, in questo momento, fuori posto. Così pure il tentativo di dare una fondazione biblica al tema della nonviolenza potrebbe apparire troppo presuntuoso. Un argomento del genere non può essere ridotto ad assaggi superficiali o a parafrasi sommarie. Visto allora che la traccia assegnatami fa…
Condivisione, gratuità e servizio nella società dell’usa e getta. Lettera a Giuseppe.
Caro San Giuseppe, scusami se approfitto della tua ospitalità e, con una audacia al limite della discrezione, mi fermo per una mezzoretta nella tua bottega di falegname per scambiare quattro chiacchiere con te. Non voglio farti perdere tempo. Vedo che ne hai così poco, e la mole di lavoro ti sovrasta. Perciò, tu continua pure…