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«Giorgio La Pira è eletto per la prima volta sindaco di Firenze nel luglio 1951. Affronta il problema degli sfratti con progetti di costruzione di “case minime” e con la requisizione di ville disabitate. Avvia la costruzione della prima “città satellite” nella zona dell’Isolotto. Organizza nel giugno 1952 il primo dei Convegni per la pace e la civiltà cristiana che si ripeteranno ogni anno fino al 1956. Nel 1955 si tiene il Convegno dei sindaci delle capitali del mondo. In questi anni Firenze stabilisce rapporti di gemellaggio con Filadelfia, Kiev, Kyoto, Fez, Edimburgo, Reims. Per quanto riguarda l’azione in difesa del diritto al lavoro, nell’autunno del 1953 ottiene che Enrico Mattei, presidente dell’Eni, rilevi le officine del Pignone, che prenderanno il nome di “Nuovo Pignone”. Analoga opera di salvataggio compie, nel 1954, per la Manetti e Roberts, per l’Officina del Gas e per la Fonderia della Cure.
Dopo le elezioni amministrative del luglio 1956 è eletto nuovamente alla carica di sindaco che lascia dopo alcuni mesi quando, per la mancanza di una maggioranza, il consiglio comunale viene sciolto ed è nominato un commissario prefettizio. Eletto deputato al parlamento nel maggio 1958, promuove altre iniziative per il dialogo fra i popoli: è del 1958 il primo dei Colloqui mediterranei che si ripeteranno nel 1960, nel 1961 e nel 1964. Dal marzo 1961 al 1965 guida a Palazzo Vecchio una giunta di centro–sinistra, della quale fanno parte, fra gli altri, Nicola Pistelli, Edoardo Detti e Raffaello Ramat. Durante la crisi di Cuba scrive a Krusciov per esortarlo ad una soluzione pacifica. Nel novembre 1961 è denunciato al tribunale per aver fatto proiettare il film di Autant Lara Non uccidere. Il 12 luglio 1963 su iniziativa della sua giunta viene conferita la cittadinanza di Firenze a U-Thant, segretario generale dell’Onu. Nel dicembre 1964, partecipa alla terza sessione della Tavola rotonda Est-Ovest, che si tiene a Mosca: la quarta si terrà a Firenze nel luglio 1964. Fra le iniziative di diplomazia della pace, il suo viaggio ad Hanoi nel novembre 1965, quando non è più sindaco, rispondendo così a una lettera di Ho Chi Minh con l’invito a recarsi nel suo Paese.»
2002 * Testimonianze – Ernesto Balducci: attualità di una lezione.
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