Appunti su S. Francesco, uomo libero

DTB Channel | DOCUMENTI | 4 Ottobre 2011  1

Una trascrizione del manoscritto di alcuni appunti di don Tonino in vista di un suo intervento per “S. Francesco, uomo libero.”

*  *  *

Il tema che stasera vogliamo affrontare non ci permette di fare una sterile anatomia sul corpo del Santo.

Non si tratta cioè col bisturi di una approssimativa ricerca critica, di scomporre le linee portanti della vita di Francesco e dimostrare come tutta la sua esistenza si sia ispirata a uno straordinario concetto di libertà.

Faremmo solo dell’accademia.

Il problema nostro invece non è quello di dimostrare la libertà di Francesco, ma quello di scoprire:

– le funi
– i ceppi
– i lacci
– le macchie…

Probabilmente, alla fine mi direte che sono uscito fuori tema. Ma non mi preoccupo. L’importante – diceva La Pira – è inquietare il pubblico che si incontra, non convincerlo.

E’ ancora probabile che nella mia conversazione non riesca ad essere ordinato. Ma anche qui, voglio seguire il consiglio che Mc Luhan dava agli oratori. “Non fate discorsi lineari, ma accendete razzi in cielo”.

***

1. La grandezza di Francesco uomo libero emerge dalla demitizzazione che la recente storiografia ha fatto della sua figura. […]

Oggi si parla di Francesco non come di copia

[ non come di copia…] ma come segnale
Non l’imitazione.. ma la sequela
Non fotocopie, non copie-carta-carbone
La differenza è notevole.

In questo modo Francesco rimane “un santo per tutte le stagioni”, il cui esempio è contagioso e trainante anche per noi.

2. Ma da dove nasceva la libertà di Francesco d’Assisi?

Se vogliamo trovare una griglia di parole che fermino i nostri concetti, ci possiamo servire della espressione con cui Innocenzo III convalidò ad esperimentum la norma di vita dei discepoli di Francesco in totale povertà, minorità, itineranza evangelizzatrice.

A. Anzitutto, Francesco fu uomo libero, perché povero. Tre episodi.

* Il primo è fondamentale […] La spoliazione davanti a suo padre
* Il secondo quello del cordoglio
* Il terzo è tratto dalla leggenda ed è raccontato dai fioretti

Una considerazione

* Francesco raggiunge la libertà spogliandosi
* L’uomo di oggi pensa di raggiungere la libertà vestendosi
* Viviamo la civiltà dell’avere e non dell’essere
* Viviamo la civiltà della sicurezza non quella della libertà
* Di qui il pericolo cibernetico, che poi significa pericolo della manipolazione
* Prof. Morra in “Dio senza Dio”  “La giornata dell’uomo tecnologico comincia e finisce usando apparecchi tecnici”

Non solo la giornata di 24 ore si apre con la tecnica dell’eccitante (caffè, energetico) e si chiude con la tecnica del tranquillante (sonnifero, tappi auricolari..), ma anche la giornata più lunga della vita si apre con la consultazione di un calendarietto automatico sui giorni fecondi, continua con l’industria del pre-maman e dei pannolini ultrassorbenti, si svolge in impegni tecnici fino all’ultimo atto, la morte, che avviene anche quella in clinica tecnicamente perfetta e asettica, e trova la continuazione nelle tecniche dell’inumazione e della ibernazione.

Ora la tecnica, promossa da mezzo a fine dell’esistenza, in quanto ritenuta per sé apportatrice di benessere e di progresso, costituisce così una “banalizzazione”, un inaridimento della spiritualità in genere e religiosa in particolare. Costituisce, concludiamo noi, la morte della libertà.

B. In secondo luogo, Francesco fu libero perché si sentì “soggetto ad ogni umana creatura, senza esserne schiavo”

* Anche qui un episodio
* Ci viene raccontato da T. da Celano. Francesco non sapeva che nome dare ai suoi frati.

Un giorno mentre si faceva leggere la regola il lettore arrivò al 7° capitolo dove si dice “et sint minores: siano da meno degli altri (non più  viri penitentes de Asisio)
“Minori, uomini da poco, frati minori.
Ecco veramente un nome che conviene a me e ai miei frati”

Francesco fu libero perché ragionò così  “Il potere lascialo agli altri, il servizio tienitelo per te”.

Una considerazione

Francesco raggiunge la libertà servendo, l’uomo di oggi pensa

di raggiungere la libertà dominando.

* Conta di più, si realizza di più chi può dominare sugli altri
* Il concetto di “servizio” è lontano.  Non sappiamo lavare i piedi. Sappiamo solo lucidare le scarpe, per raggiungere il potere.
* Di qui il pericolo delle ideologie

– Che cosa è l’ideologia? E’ quel pensiero che non si preoccupa della verità, ma della sua portata imperialistica
– Quello che conta è la volontà di potenza, non la volontà di verità.

C. In terzo luogo Francesco fu libero perché itinerante.

– Io penso che il fascino che Francesco esercita su tutti dipende dal fatto che egli appare, come Gesù, un continuo itinerante.
– Assisi-Spoleto-Perugia | Fontecolombo-Greccio-Rivotorto | Porziuncola-S.Damiano-La Verna
– Francesco non si lascia imprigionare da un posto. Ma va e va. Si dà a tutti, ma senza lasciarsi prendere da nessuno.
– E’ per questo che entra in comunione con tutti. Non solo con Dio e con gli uomini e col lupo, ma anche con tutta la natura
– Ecco il senso della fraternità che gli deriva proprio da questa…

…itineranza
– quando si lavava…
– sulle rocce e sulle pietre…
– quando un frate tagliava…
– non vedeva mai volentieri spegnere il fuoco o smorzare la lampada
– quando vedeva dei vermi che rischiavano di essere schiacciati
– imbastiva di sua mano nidi per le tortore…

Una considerazione

– Francesco raggiunge la libertà camminando, comunicando, semplificando, convinto della sua precarietà
– L’uomo di oggi pensa di raggiungere la libertà chiudendosi, bloccandosi, lasciandosi prendere o correndo

dal complesso di tutte le cose assieme.

– La nostra vita è programmata
– Non c’è più spazio per i panorami, non c’è più spazio per la conversazione, non c’è più spazio per la contemplazione. Si costruiscono i caminetti nelle case, ma non ci si raccoglie più.
– Non si cammina più, semmai si corre
– Tu non sei un uomo di Dio. Lasciate qualcosa!

* Di qui il pericolo della incomunicabilità.

Sartre “Le mur”

Infine Francesco fu libero perché la sua itineranza fu evangleizzatrice.

– E che cosa evangelizzo?
– La verticalità del nostro rapporto con Dio
– “Non orans sed oratio factus

Una considerazione

– Francesco raggiunge la libertà aprendosi alla trascendenza
– L’uomo di oggi pensa di raggiungere la libertà chiudendosi nell’immanentismo più agghiacciante
– “Con la fede vedo dei misteri, senza la fede vedo degli assurdi” (Pascal)

La Peste di Camus.

* Di qui il pericolo dell’immanenza. Anzi diciamo del rizoma.

– Rizoma è una pianta senza radice e senza fusto
– (Vedi appunti)

Conclusione

Pericolo (povertà) cibernetico, pericolo (minorità) ideologico,
pericolo (itineranza) dell’incomunicabilità, pericolo (evangelo) dell’immanenza.

* Francesco ha cercato la libertà e l’ha trovata
* Noi cerchiamo la libertà, ma fuori strada. E sbagliamo e ci impoveriamo di più. Favola dei due poveri.

* Tante nostalgie forse sono emerse dalle mie parole. Ma cosi’ è.
* Francesco è troppo uomo e troppo poeta per un tempo in cui l’umanesimo autentico è sotto processo e la poesia è come una luna rossa in declino. Egli è troppo libero per un mondo schiavo e asservito. Potremmo paragonarlo a un pesce o a un uccello e noi a un ippopotamo o a un suino.
* La sua libertà era il segno alto dell’ala. La nostra invece il rotolare spicciolo di una moneta d’oro, che scompare tra le griglie di un tombino di fogna.

 


Trascrizione online | A cura della  Redazione dontoninobello.info


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Francesco Neri - Il francescanesimo nella spiritualità di don Tonino Bello

* Francesco Neri – Una bussola e tre pietre bianche (ED INSIEME, 2003) | Abstract [.pdf] * Onofrio a. Farinola – CARISSIMO FRATE LEONE (ED INSIEME, 2004)

* Ernesto Balducci – Francesco d’Assisi (Giunti, 2004)

 

 


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