Stasera è andato via Turi. Suo padre è rimasto tanto male, povero vecchietto, che mi ha quasi commosso. Ha preparato tutta la sua roba e poi l’ho condotto in studio dove l’ho salutato a nome dei compagni. Ha lasciato in ricordo a Piccinni uno scatolo di lucido, uno specchio rotto e due rotoli di carta igienica.
Siamo stati al campo: una bella partita di calcio non la facevamo da prima di Pasqua. Stasera sono un po’ stanco. Stanotte ho dormito pochissimo perché mi hanno dato un materasso nuovo e un gran cuscino che non mi hanno fatto chiudere occhio.
Antologia degli Scritti, Parte 0 – La terra dei miei sogni, pg. 87
* Diario del 1962
Trascrizione online | A cura della Redazione dontoninobello.info
Sistema Informativo & Antologia degli Scritti