Ho terminato un quarto d’ora fa il corso sulla S. Messa, tenuto durante questa settimana.
Dopo le prime due sere piuttosto scialbe come partecipazione, l’interesse è andato sempre crescendo sino a smorzarsi completamente in queste due ultime sere con l’acqua abbondante che è venuta incessante ieri e oggi. Stasera, una ventina di persone erano presenti; di esse una decina dormiva, cinque o sei erano distratte, le altre prestavano attenzione!
Colpa mia? Può darsi. Se fossi stato più santo forse sarebbe venuta più gente, o per lo meno avrei destato un interesse maggiore. Però debbo anche dire che Ugento è un paese frigido, come pochi. E chi sa se non dovrà pagare troppo caramente questa sua altera sordità.
Stasera è venuto mio fratello Trifone assieme a Don Domenico e Carluccio, il quale ultimo mi ha costretto a tenere il panegirico per il I Maggio su S. Giuseppe Lavoratore.
Domani, mio Dio, che giornata! Ci mancava anche il ritiro delle Maestre a turbarmi la soddisfazione magretta di aver finito di parlare in Cattedrale.
Antologia degli Scritti, Parte 0 – La terra dei miei sogni, pg. 48
* Diario del 1960
Trascrizione online | A cura della Redazione dontoninobello.info
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